- Pubblicata il 08/03/2020
- Autore: KERMIT
- Categoria: Racconti erotici sottomissione
- Pubblicata il 08/03/2020
- Autore: KERMIT
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MISTRESS A SORPRESA – parte 1 – Matera (MT) - Terni Trasgressiva
Era il 14 febbraio 2020, giusto il giorno degli innamorati. Circa un anno prima avevo conosciuto la ragazza giusta, solo che era il momento sbagliato. Forse l'amavo troppo o troppo poco, e nel tentativo di riaverla riuscii solo ad allontanarla da me.
Quindi feci quello che avrebbe fatto qualsiasi ragazzo nelle mie condizioni: uscii per ubriacarmi. Ero con alcuni amici al music pub Area 8 di Matera e affogavo i miei dispiaceri tra birra e rum. Con il passare dei minuti, iniziai a sentirmi stordito ed a guardare la gente che affollava il locale, fino a quando non notai due meravigliosi occhi verdi in fondo al bancone.
Abbassai lo sguardo e vidi una splendida coscia di donna sormontata da una gonna molto corta. Si incrociava lentamente con l'altra gamba, così lentamente che dovetti sbattere le palpebre e deglutire la saliva. La osservai meglio per capire se stava con qualcuno.
Cercai di pensare ad altro, ma una forza maggiore della mia volontà mi costringeva a fissarla. Indossava una gonna nera ed un top rosso. Non stava guardando dalla mia parte, però sapevo che si era accorta di me. Provai a riprendere la conversazione con i miei amici, a parlare di qualsiasi cosa, ma continuavo a guardare nella sua direzione. Ad un certo punto, si girò e si sporse per grattarsi la caviglia. Vidi i suoi seni. Non erano grandi, non erano nemmeno ciò che si potrebbe considerare appariscenti, ma erano perfetti, con capezzoli che sembravano trafiggere la stoffa.
Mi spostai dallo sgabello. Una agitazione ormonale mi rendeva difficile stare fermo. Alla fine la guardai dritto negli occhi, anche lei mi stava guardando. Il mio cuore sussultò, le sorrisi... lei no.
Il sorriso lasciò subito la mia faccia. Il suo sguardo era profondo, era un segno di autocontrollo. Mi sentivo come se fossi avvolto dal suo potere. Questa volta fu lei a dirigere il mio sguardo e mi ritrovai a fissare i suoi piedi, eleganti e curati.
Mi teneva in pugno e ne era consapevole. Ogni sua mossa era come il disegno tracciato da un'artista.
CONTINUA
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